Ricercatori impiantano reni di maiale geneticamente modificato in un uomo in stato di «morte cerebrale» – RENOVATIO 21

2022-01-25 10:55:23 By : Mr. JACKIE YOUNG

I chirurghi dell’Università dell’Alabama di Birmingham hanno trapiantato reni di maiale geneticamente modificato in un uomo ritenuto «cerebralmente morto». Lo riporta il Washington Post.

Il trapianto degli organi da suino OGM, che ha sostengono sia funzionato per più di 70 ore, è il secondo di questo mese, dopo che ii medici dell’Università del Maryland hanno trapiantato il cuore di un maiale geneticamente modificato in un uomo con una malattia cardiaca terminale.

Il trapianto di rene dell’Alabama è avvenuto dopo che i chirurghi della New York University – Langone hanno eseguito un intervento chirurgico simile su una donna «deceduta».

I reni di maiale utilizzati nello studio universitario sono stati modificati con 10 alterazioni genetiche

È bene ricordare che la «morte cerebrale» è un costrutto filosofico sanitario, elaborato ad Harvard più di 50 anni fa, che peraltro varia da Paese a Paese. Ed è importante sottolineare che l’uomo ritenuto «cerebralmente morto» avesse comunque il cuore che batteva. Senza il concetto astratto di «morte cerebrale», logicamente, non esisterebbe l’industria dei trapianti, e il lucroso sistema sanitario che rende i trapiantati clienti a vita dei produttori di farmaci antirigetto.

Giovedì in una conferenza stampa l’ex moglie del destinatario del «cerebralmente morto» trapiantato con organi suini OGM ha descritto la sua speranza su come questo esperimento avrebbe «eliminato la crisi della carenza di organi». Apprendiamo quindi che i reni di del trapiantato erano stati donati a un’altra persona dopo un incidente in moto. I reni naturali, mentre il cuore gli pulsava ancora, sono quindi stati sostituiti per puro esperimento con quelli del porco geneticamente modificato.

Nuove ricerche nel frattempo hanno smentito i concetti di «morte cerebrale» secondo il consenso medico internazionale.

Tornando ai trapianti porcini OGM, tutti e tre gli interventi chirurgici riflettono i progressi nel campo accelerato degli xenotrapianti, il processo di impianto di organi da una specie all’altra, e l’uso di maiali modificati nel genoma nonché «umanizzati» sempre con tecniche genetica per migliorare la compatibilità del suino donatore con i tessuti umani.

La possibilità di utilizzare organi di animali ha fatto sì che gli scienziati commettessero bizzarrie ed errori per più di un secolo. Nel 1905, il chirurgo francese M. Princeteau innestò fettine di rene di coniglio in un bambino, dichiarando «eccellenti» i risultati immediati. Il bambino morì due settimane dopo.

La sfida principale è impedire al sistema immunitario del ricevente di rifiutare l’organo animale, un processo che viene affrontato mascherando l’estraneità dell’organo animale attraverso modificazioni genetiche, cioè tramite l’«umanizzazione» genica dell’animale.

Anche il lavoro dell’Università dell’Alabama è stato supportato dalla società di biotecnologie United Therapeutics Corp. con la sua azienda controllata Revivicor a fornire il maiale OGM. La Revivicor era coinvolta anche nel caso precedente di questo mese.

È bene ricordare che la «morte cerebrale» è un costrutto filosofico sanitario, elaborato ad Harvard più di 50 anni fa, che peraltro varia da Paese a Paese. Ed è importante sottolineare che l’uomo ritenuto «cerebralmente morto» avesse comunque il cuore che batteva

I reni di maiale utilizzati nello studio universitario sono stati modificati con 10 alterazioni genetiche. Il trapianto ha replicato il processo di trapianto da uomo a uomo. Dopo il trapianto, gli organi hanno filtrato il sangue e prodotto urina per la durata dello studio – cioè 70 ore, fino a quando non è stato interrotto.

Qualche domanda sorge anche sull’uso per esperimenti  di un essere clinicamente morto, secondo i medici, ma, per qualche ragione, ancora in grado di espletare funzioni fisiologiche – un individuo che quindi esattamente morto non è.

Il Washington Post ha pronta la, sia pur vaga, risposta utilitarista:  «L’uso di un essere umano cerebralmente morto consente ai chirurghi di testare un modello preclinico senza danneggiare una persona vivente, piuttosto che fare affidamento su altri primati come sostituti. Tuttavia, la ricerca presso l’Università dell’Alabama è stata sottoposta a revisioni etiche sia interne che esterne». Siamo tutti rassicurati da queste «revisioni etiche». No?

Primo trapianto di cuore da maiale geneticamente modificato con geni umani

Un americano di 57 anni con una condizione cardiaca pericolosa per la vita è diventato la prima persona al mondo a ricevere con successo un cuore trapiantato da un maiale geneticamente modificato con geni umani.

Il paziente  ha ricevuto il cuore venerdì presso l’Università del Maryland Medical Center di Baltimora. Lo riporta il Washington Post .

L’ente regolatore americano Food and Drug Administration (FDA) ha concesso l’autorizzazione d’urgenza per lo xenotrapianto attraverso il suo provvedimento di «uso compassionevole» che consente di utilizzare prodotti sperimentali al di fuori della sperimentazione clinica nei casi in cui il paziente presenta una condizione grave o pericolosa per la vita.

Venerdì mattina, i chirurghi hanno rimosso il cuore dal maiale – che è stato fornito da Revivicor, un’azienda di medicina rigenerativa con sede a Blacksburg, in Virginia – e lo hanno inserito in un dispositivo per preservarlo fino a quando non è stato trapiantato al paziente.

Il video diffuso dall’ospedale mostrava il dispositivo, un contenitore delle dimensioni di un microonde, portato in sala operatoria su un carrello.

La pelle e le valvole cardiache dei maiali – che sono per certi versi biologicamente simili agli esseri umani e ai primati, il che li rende candidati ideali per i trapianti – sono state trapiantate con successo nell’uomo in passato.

Un tipo di virus trasportato nelle cellule dei suini in grado di infettare le cellule umane aveva impedito a lungo i trapianti di organi completi, ma nel 2015 i ricercatori hanno utilizzato con successo una tecnica di modifica genetica chiamata CRISPR per rimuovere il virus dal DNA delle cellule dei suini.

Il «donatore» suino era un OGM, una creatura modificata nella genetica, persino con l’inserti genetici umani.

Il maiale il cui cuore è stato trapiantato aveva tre geni «eliminati» che avrebbero causato il rigetto dell’organo, oltre a un altro gene per prevenire la crescita eccessiva del tessuto cardiaco del maiale. Sono quindi stati inseriti sei geni umani che inducono l’organo ad essere accettato dal sistema immunitario del ricevente.

Come riportato da Renovatio 21 , a novembre i chirurghi della NYU Langone Health hanno trapiantato un rene da un maiale geneticamente modificato della stessa azienda di quello utilizzato venerdì nel corpo di una persona morta ma «mantenuta» in vita, qualsiasi cosa questo voglia dire. Avevano inoltre eseguito la medesima procedura a settembre e il mese scorso avevano affermato che entrambe le procedure avevano avuto successo.

Mentre lo xenotrapianto tradizionale, il processo di trapianto di organi o tessuti animali nell’uomo, ha una storia lunga e spesso infruttuosa, le nuove tecnologie di modifica genetica lo stanno rendendo più praticabile.

Il maiale geneticamente modificato nell’operazione della scorsa settimana è stato fornito da Revivicor, una delle numerose aziende biotecnologiche che lavorano per sviluppare organi di maiale da trapiantare nell’uomo.

Oltre a Revivicor, nel settore sta operando anche l’onnipresente scienziato harvardiano George Church, già noto come pioniere della tecnica di editing genetico CRISPR, per il progetto di «de-estinguere» il mammuth e anche per la sua proposta di una app di incontri stile Tinder basata però sulla compatibilità genetica (cioè, eugenetica) delle persone.

Come riporta Technology Review , Church ha cofondato una società, eGensisis , che sta lavorando sull’utilizzo dell’editing genetico CRISPR per rendere gli organi animali praticabili per il trapianto umano, sebbene «la sua ambiziosa scala temporale proposta sia in ritardo».

Il maiale «umanizzato» geneticamente usato nel trapianto è definibile come una creatura transgenica.

Come emerso settimane fa, la Cina sta utilizzando «maiali umanizzati» nella ricerca sul COVID .

Grazie al semaforo verde assicurato dalle istituzioni (per esempio, la Casa Bianca di Biden , o la stessa FDA ), la scienza biomedica sta facendo un grande uso anche di « topi umanizzati », ossia roditori nei quali sono stati inseriti geni umani o direttamente trapiantati tessuti di feto abortito . Topi umanizzati sarebbero stati usati anche nel laboratorio di Wuhan , di modo da renderli contagiabili da malattie umane.

Come riportato da Renovatio 21 , il tema della crescita di organi umani negli animali è un tema di ricerca che usa come giustificazione la carenza di organi umani per i trapianti .

Il sito dell’ente di sanità pubblica americano USA ha rimosso dal suo sito internet la definizione di «Gain of Function», o «guadagno di funzione».

Il Gain of Function (GoF) è la ricerca medica che altera geneticamente un organismo in un modo che può migliorare le funzioni biologiche. Il Gain of Function è per esempio la pratica della bioingegneria per alterare le funzioni dei virus allo scopo di studiarli o di produrre armi biologiche.

L’alterazione del sito del NIH pare sia avvenuta circa due mesi fa. Alcuni osservatori sostengono che ciò sia avvenuto più o meno negli stessi giorni un cui l’ente USA ammetteva che le ricerche che esso finanziava nel laboratorio di Wuhan calzavano con la definizione.

Il sito dell’ente di sanità pubblica americano USA ha rimosso dal suo sito internet la definizione di «Gain of Function», o «guadagno di funzione»

Il giornale Epoch Times ha richiesto un FOIA riguardo a questo cambio, ma gli è stato risposto che «non ci sono documenti» a riguardo del cambiamento.

I documenti rilasciati ai legislatori in ottobre hanno mostrato che il NIH ha finanziato, tramite la ONG EcoHealth Alliance, una ricerca in Cina che includeva il miglioramento della patogenicità di un coronavirus di pipistrello modificato.

Ad un’audizione in Congresso divenuta famosa, il principale advisor del governo USA per la pandemia Anthony Fauci disse che ciò che era stato finanziato dagli americani in Cina non rientrava nella definizione di Gain of Function, aggiungendo che il Senatore Paul, un oftalmologo che rappresenta il Kentucky e che lo stava interrogando sul fatto che l’esperimento sembrava calzare propriamente la definizione, non «ha idea di cosa sta parlando».

Il dottor Anthony Fauci, uno dei principali subordinati di Collins, aveva quindi dichiarato sotto giuramento che «il NIH non ha mai e non finanzia ora la ricerca sul guadagno di funzione presso l’Istituto di virologia di Wuhan».

Il dottor Francis Collins, il capo del NIH, aveva affermato in una dichiarazione a maggio che la sua agenzia non aveva mai approvato alcuna sovvenzione «che avrebbe sostenuto la ricerca sul “guadagno di funzione” sui coronavirus che avrebbe aumentato la loro trasmissibilità o letalità per umani».

Dopo le rivelazioni di ottobre, le loro posizioni  pare stiano mutando.

Non si tratta del primo caso di ente sanitario che, durante la pandemia, cambia una importante definizione biomedica all’interno del suo sito di rappresentanza.

L’anno scorso, l’OMS ha modificato sul suo sito la sua definizione di «immunità di gregge»

Come riportato da Renovatio 21 l’anno scorso, l’OMS ha modificato sul suo sito la sua definizione di «immunità di gregge», insistendo sul fatto che l’immunità di gregge può provenire esclusivamente dalla vaccinazione della popolazione.

La definizione originale dell’OMS affermava che l’immunità di gregge «si verifica quando una popolazione è immune attraverso la vaccinazione o l’immunità sviluppata attraverso una precedente infezione».

La nuova versione dice invece che «”Immunità di gregge”, nota anche come “immunità di popolazione”, è un concetto utilizzato per la vaccinazione, in cui una popolazione può essere protetta da un certo virus se viene raggiunta una soglia di vaccinazione».

La definizione aggiornata scrive pure che «l’immunità di gregge si ottiene proteggendo le persone da un virus, non esponendole ad esso».

In pratica, si tratta dell’eliminazione del concetto di immunità naturale, cioè la mancata considerazione del sistema immunitario delle persone guarite – cioè l’installazione del vaccino come unica vera via di salvezza dal virus.

Ciò ha effetti politici non di poco conto: in molti casi (in USA, ma anche in Italia) l’obbligo vaccinale vale anche per coloro che, guariti dal virus, godono dell’immunità acquisita.

Definizioni che cambiano su siti ufficiali denotano mutazioni profonde, tutte di carattere politico – da cui poi dipendono le vita di centinaia di milioni di individui.

https://www.zerohedge.com/covid-19/nih-no-documents-available-removal-gain-function-definition-website

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https://www.zerohedge.com/covid-19/nih-no-documents-available-removal-gain-function-definition-website

Renovatio 21 traduce questo articolo di Bioedge.

Ricordate l’annuncio scioccante della prima nascita delle gemelle con genoma modificato (Lulu e Nana) a livello globale?

In un articolo su Nature Biotechnology, apprendiamo qualcosa in più su queste ragazze, ora bambine. Dice, «… il loro destino rimane avvolto nel segreto in mezzo a turbini di voci. Molte persone contattate per questa storia si sono rifiutate di parlare delle bambine… Alcuni avrebbero parlato con Nature Biotechnology solo a condizione di anonimato».

Nel 2018, il dottor He Jiankui ha annunciato la nascita delle prime bambine geneticamente modificate al mondo, Lulu e Nana. Hanno modificato i loro genomi con CRISPR per conferire una resistenza all’infezione da HIV.

Usando la fecondazione in vitro per produrre gli embrioni, sono state geneticamente modificate disabilitando il gene CCR5

Usando la fecondazione in vitro per produrre gli embrioni, sono state geneticamente modificate disabilitando il gene CCR5 (C-C motif chemokine receptor 5, il gene produce un recettore che consente all’HIV di entrare e infettare le cellule) durante la fase di singola cellula.

Ci sono molteplici preoccupazioni associate al CRISPR, comprese le conseguenze indesiderate dell’utilizzo di questa tecnologia all’avanguardia sulle persone. Inoltre, l’editing ereditario del genoma non è ancora pronto per essere provato in modo sicuro ed efficace negli esseri umani. Pertanto, è fondamentale che questa attività possa procedere solo quando fornisce l’equilibrio più favorevole tra benefici e danni.

Sono stati eseguiti esami medici sulle bambine modificate geneticamente, inclusi esami del sangue. Questi esami sono stati condotti alla nascita, a uno e sei mesi e a un anno.

I test di funzionalità epatica seguiranno all’età di cinque anni e i test del QI all’età di 10 anni. E c’è il test dell’HIV. Questi sono davvero lodevoli.

E la valutazione della loro salute mentale? Non sembrano esserci piani definiti per questa valutazione, nemmeno la necessità di informare le gemelle delle circostanze insolite del loro concepimento

E la valutazione della loro salute mentale? Non sembrano esserci piani definiti per questa valutazione, nemmeno la necessità di informare le gemelle delle circostanze insolite del loro concepimento.

Seguendo la raccomandazione generale di divulgazione dei genitori ai loro figli concepiti con fecondazione in vitro sulla natura del loro concepimento, anche le bambine nate dall’editing genetico dovrebbero essere informati su ciò che è stato fatto loro come embrioni e le ragioni per questa attività.

Inoltre, le gemelle potrebbero essere trattate in modo diverso a causa della loro diversa suscettibilità all’infezione da HIV. Ad esempio, Nana potrebbe essere refrattaria all’infezione da HIV poiché due alleli del suo gene CCR5 sono stati alterati. Il genoma di Lulu mostra un allele modificato. Pertanto, una gemella potrebbe essere considerato un futuro partner preferito.

Al momento, ci sono ancora rischi molto gravi associati a CRISPR. La sicurezza è una grande preoccupazione. Ad esempio, c’è il pericolo del mosaicismo. Questo accade quando alcune cellule portano la modifica ma altre no.

C’è il pericolo del mosaicismo. Questo accade quando alcune cellule portano la modifica ma altre no

È difficile determinare come le modifiche al genoma dei gemelli si tradurranno in benefici o rischi durante la loro vita.

Come afferma l’articolo, «il mosaicismo genetico può anche essere associato ad alcuni tipi di cancro ed è noto che le varianti del mosaico somatico si verificano in alcuni disturbi neuropsichiatrici e dello sviluppo neurologico».

Per verificare se il mosaicismo potrebbe causare danni alle ragazze, è necessario testare numerosi tessuti. Questa è davvero una preoccupazione significativa.

Nel secondo vertice internazionale sull’editing del genoma umano , gli esperti hanno concordato ampiamente che questi rischi associati alla tecnologia sono elevati.

«Il mosaicismo genetico può anche essere associato ad alcuni tipi di cancro ed è noto che le varianti del mosaico somatico si verificano in alcuni disturbi neuropsichiatrici e dello sviluppo neurologico»

Inoltre, è possibile tagliare nella posizione sbagliata (effetti fuori bersaglio). Gli scienziati non sono ancora sicuri di come questo possa influenzare le persone con i genomi modificati.

Pertanto, il lavoro del dottor He solleva gravi preoccupazioni sulla pratica scientifica e sulla responsabilità etica. L’editing ereditario del genoma comporta l’apporto di modifiche agli embrioni o ai gameti (spermatozoo e ovuli) che vengono tramandati alle generazioni successive.

È universalmente riconosciuto  che in questa fase è prematuro intraprendere CRISPR per applicazioni cliniche. Il Secondo Vertice Internazionale ha affermato che la procedura era irresponsabile all’epoca e non era conforme alle norme internazionali.

In un’altra nota, un terzo bambino è nato nel 2019 in qualche luogo segreto. Incoraggiata dal successo dei genitori di Lulu e Nana, una coppia ha continuato con l’impianto di un embrione con un allele CCR5 alterato.

Un terzo bambino è nato nel 2019 in qualche luogo segreto

Rimangono molteplici incertezze. È molto preoccupante che i possibili danni ai bambini rimangano sconosciuti.

Per citare Kiran Munusuru, dell’Università della Pennsylvania, «Semplicemente non abbiamo ancora la tecnologia… È molto facile da fare se non ti dispiace farlo male, se non ti interessano le conseguenze… ma noi non ci siamo ancora avvicinati a questo».

Pertanto, qualsiasi modifica ereditaria del genoma umano dovrebbe procedere con cautela e fornire l’equilibrio più favorevole tra rischi e benefici.

Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

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